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martedì 17 dicembre 2019

Stimolare il nervo vago per combattere l’infiammazione

Cos'è il nervo vago?

è il decimo nervo delle dodici paia di nervi cranici che partono dal tronco encefalico. I 2 nervi vaghi destro e sinistro sono tra i più importanti del corpo nonché i più lunghi ed i più ramificati tra i nervi cranici.

E' il nervo più lungo del corpo ed è al centro della comunicazione tra il cervello e i nostri organi interni. Potenziarlo risulta quindi benefico per la nostra salute, specialmente per combattere le infezioni.

Senza che ce ne accorgiamo, il sistema nervoso autonomo scambia costantemente informazioni e i comandi tra il cervello e i vari organi del corpo, come il cuore, i polmoni e l'intestino. All'interno di questo sistema il nervo vago fa parte del sistema regolatorio parasimpatico, la cui attività è predominante quando siamo a riposo.
Una funzione essenziale del nervo vago è la regolazione dello stato infiammatorio del corpo. Agendo sul sistema immunitario, aiuta a prevenire le infiammazioni. Nella malattia di Crohn e nell'artrite reumatoide, studi pilota hanno dimostrato l'efficacia della neurostimolazione vagale. Potrebbe anche prevenire e ridurre gli effetti legati allo stress, come stati di stress post-traumatico o burn-out, o addirittura limitare gli effetti collaterali dei trattamenti farmacologici.

Molti studi mostrano anche un legame tra il livello di attività del nervo vago e il nostro stato emotivo. Quando siamo in uno stato di calma interiore e proviamo emozioni di gratitudine o compassione, l'attività del nervo vago è ai massimi livelli.
Agisce in particolare sulla frequenza cardiaca facendola rallentare: questo è ciò che viene chiamato il freno vagale. Senza di essa, la nostra frequenza cardiaca a riposo aumenterebbe a 100-110 battiti al minuto invece di 50-90 in tempi normali.

Al contrario, quando sentiamo paura o sotto stress, l'attività del nervo vago diminuisce molto rapidamente. Con l'azione combinata del sistema simpatico (al contrario del sistema parasimpatico), questo aumenta la frequenza cardiaca.
Inoltre, poiché lo stress inibisce l'attività del nervo vago, gli impedisce di esercitare il suo potere antinfiammatorio.

Normalmente, una volta superato un evento stressante, il nervo vago prende il sopravvento per garantire il recupero nel corpo e della mente. Ma in alcuni disturbi emotivi, come la depressione o l'ansia, c'è un collasso dell'attività vagale.
Lo stress e le emozioni svolgono anche un ruolo nell'insorgenza e nel peggioramento di alcune malattie, come la sindrome dell'intestino irritabile, la malattia infiammatoria intestinale e l'artrite reumatoide. In queste malattie, ci sono spesso anomalie nella comunicazione tra il cervello e l'intestino.



Come si puo' rinforzare il 
nervo vago?

Tutte le tecniche utilizzate per combattere gli effetti dello stress hanno un potenziale effetto sull'attività del nervo vago. Questo è il caso, ad esempio, della "coerenza cardiaca". Consente la regolazione della frequenza cardiaca attraverso la respirazione lenta e controllata di circa sei cicli inspirazione-espirazione al minuto. 

L'obiettivo è aumentare la variabilità della frequenza cardiaca per migliorare il tono vagale e, in definitiva, il "tono" antinfiammatorio.
Altre tecniche come la meditazione, la sofrologia o l'ipnosi aiutano a raggiungere questo obiettivo.

La stimolazione del nervo vago è promettente, tuttavia, restano da determinare le condizioni della pratica per ottenere un rafforzamento vagale ottimale e studi terapeutici per convalidare questi metodi.










sabato 14 dicembre 2019

La Sofrologia e i bambini


La Sofrologia puo’ essere praticata a qualsiasi età. Ovviamente con i bambini si tratta più di un lavoro ludico, ma lo scopo finale è uguale a quello degli adulti: essere consapevoli del corpo e non considerarlo più solamente un semplice involucro che si subisce.
Le problematiche che si possono affrontare attraverso un lavoro sofrologico sono diverse: fobia scolastica, timidezza, disturbi del comportamento, problemi di concentrazione, enuresi notturna.....


Perchè la sofrologia puo’ essere utile ai bambini ?
Sappiamo che lo stress riguarda molti adulti, ma non dobbiamo pensare che i bambini ne siano risparmiati. Sono sempre di più i bimbi che sono nervosi, che soffrono di disturbi del comportamento (Iperattività, aggressività, fobia scolastica.... ) oppure soffrono di disturbi relazionali.
Se in molti casi rivolgersi ad un pedopsichiatra oppure ad uno psicologo risulta necessario, la sofrologia si rivela comunque un aiuto prezioso.

I bambini sono in contatto con le emozioni dei genitori e se ne appropriano. Il bambino che soffre è spesso l’indizio di un malessere famigliare più profondo. Come per gli adulti, anche nel caso dei bambini, il sofrologo non cercherà di analizzare le problematiche famigliari nè la causa dei traumatismi: si parte da una difficoltà nel qui e ora e si propongono ai bimbi differenti strumenti che possono aiutarli a superare le difficoltà, appoggiandosi sulle loro risorse personali.

Uno degli strumenti utilizzati è la Respirazione : la prima cosa che fa il sofrologo è aiutare il bambino a lasciare andare le tensioni fisiche ed emotive. Per esempio, un bambino timido è paralizzato dalle sue emozioni, è talmente impregnato di paura che non riesce più ad agire. Si propongono allora esercizi di rilassamento per sbloccare la gola oppure il ventre e fargli ritrovare cosi la calma necessaria.

Ovviamente il lavoro sofrologico con un bambino si svolge all’interno di un ambito ludico. Altri stumenti che il terapeuta puo' utilizzare sono dei giochi e delle fiabe. Per donare coraggio ad un bimbo ansioso si puo’ invitarlo a chiudere gli occhi ed immaginare di essere il suo supereroe preferito. Il terapeuta puo’ raccontare una storia mettendo in scena dei personaggi nei quali il bambino puo’ identificarsi.

Il nostro cervello non fa differenza tra la realtà e l’immaginario, quindi ricorrere alle visualizzazioni rappresenta un altro strumento efficace.

Quando si puo’ iniziare la Sofrologia con i bambini ?
Le sedute possono cominciare a partire dal momento in cui sono capaci ad esprimere le loro sensazioni a livello corporeo, quindi verso i 5 e 6 anni. Il lavoro puo’ essere fatto sia individualmente che in gruppo come per gli adulti. Se il bambino ha problemi a verbalizzare le sensazioni si puo’ ricorrere a dei disegni per consentirgli di esprimersi al meglio.












venerdì 13 dicembre 2019

La Sofrologia lavora con il Corpo per guarire lo Spirito


La Sofrologia è un metodo semplice ma rigoroso, che permette a chiunque di ritrovare una versione migliore di se stesso. 
Non è un metodo che si basa solo sul Rilassamento, ma si tratta di una terapia psicocorporale: si lavora attraverso il rilassamento del corpo, che è la porta d’ingresso che permette di iniziare un lavoro più profondo nella Coscienza.

E’ un metodo molto strutturato, preciso e progressivo che richiede la conoscenza di tutte le tecniche che sono state inventate dal Dr. Caycedo. Tecniche che vengono personalizzate dal Sofrologo per ogni ognuno in modo diverso. La cosa positiva della Sofrologia è che fondandosi sul principio dell’adattabilità, puo’ essere uno strumento benefico per chiunque, bambini, adolescenti e adulti.

Si usano gli strumenti della Sofrologia per risolvere problemi che non sono ancora patologie, ma che potrebbero diventarlo se la persona continua a vivere secondo la sua ‘Coscienza naturale’, procrastinando una soluzione. Per esempio se si inizia a non dormire bene non è positivo affidarsi ai sonniferi, perchè in questo modo si rischia di andare verso una ‘Coscienza patologica’. Quindi la sfida è permettere alla persona di apprendere tutti gli strumenti che le servono, per prendersi cura di sè e diventare autonoma nel momento in cui ne senta la necessità. Alla fine del percorso si arriva alla ‘Coscienza Sofronica’: la persona è più all’ascolto di se stessa, riesce a prendere le distanze dai problemi, arriva a relativizzare con più facilità, trovando una soluzione migliore per sè.
Questo è l’obiettivo che si ricerca attraverso la Sofrologia, quello che permette di sviluppare una Piena Coscienza.


Come si svolgono le sedute in Sofrologia?

La prima seduta è fondamentale. Si fanno molte domande alla persona, si ascoltano le risposte, le parole che utilizza, i gesti, la sua postura, le tensioni nel corpo. In Sofrologia non si va ad analizzare il perchè del problema che esiste in quel momento, ma si agisce sul corpo nel qui e ora per aiutarlo a trovare le risorse per arrivare al superamento del problema: rendere più forte la persona che è davanti a noi, rafforzare le sue competenze, in modo che possa avanzare nel percorso in base a cio’ che sente oggi. E’ un vero e proprio percorso per ritornare a se stessi in autonomia: la persona diventa in questo modo l’attore protagonista del proprio percorso di ‘guarigione’.

Il ‘lavoro’ vero e proprio si fa generalmente seduti oppure in piedi attraverso una serie di esercizi corporei che prevedono: respirazione controllata, rilassamento muscolare, concentrazione. La voce del sofrologo accompagna la persona in modo che essa sia veramente nel corpo e non senta più solo il suo dolore fisico, ma la fatica più profonda.
Raggiunto uno stato di Coscienza più profondo si iniziano gli esercizi di visualizzazione che permettono di focalizzare lo sguardo della persona sull’aspetto positivo di tutte le situazioni passate,presenti o future, seguendo il principio per cui tutte le azioni, pensieri o sensazioni positive generano altre azioni e pensieri positivi.



Alla fine di ogni seduta vengono assegnati alla persona dei ‘compiti a casa’: cioè degli esercizi da rifare da solo, in modo che la seduta successiva si possa valutare il lavoro fatto, le difficoltà trovate, in modo da adattare sempre meglio gli esercizi del percorso e aiutare cosi la persona a vivere veramente in accordo con i suoi veri Valori.