La
Sofrologia puo’ essere praticata a qualsiasi età. Ovviamente con i bambini si
tratta più di un lavoro ludico, ma lo scopo finale è uguale a quello degli
adulti: essere consapevoli del corpo e non considerarlo più solamente un
semplice involucro che si subisce.
Le
problematiche che si possono affrontare attraverso un lavoro sofrologico sono
diverse: fobia scolastica, timidezza, disturbi del comportamento, problemi di
concentrazione, enuresi notturna.....
Perchè la sofrologia puo’ essere utile ai bambini ?
Sappiamo
che lo stress riguarda molti adulti, ma non dobbiamo pensare che i bambini ne
siano risparmiati. Sono sempre di più i bimbi che sono nervosi, che soffrono di
disturbi del comportamento (Iperattività, aggressività, fobia scolastica.... ) oppure soffrono di disturbi relazionali.
Se
in molti casi rivolgersi ad un pedopsichiatra oppure ad uno psicologo risulta necessario, la sofrologia si rivela comunque un
aiuto prezioso.
I bambini sono in contatto con le emozioni dei
genitori e se ne appropriano. Il bambino che soffre è spesso l’indizio di
un malessere famigliare più profondo. Come per gli
adulti, anche nel caso dei bambini, il sofrologo non cercherà di analizzare le
problematiche famigliari nè la causa dei traumatismi: si parte da una
difficoltà nel qui e ora e si propongono ai bimbi differenti strumenti che
possono aiutarli a superare le difficoltà, appoggiandosi sulle loro risorse
personali.
Uno
degli strumenti utilizzati è la Respirazione : la prima cosa che fa il
sofrologo è aiutare il bambino a lasciare andare le tensioni fisiche ed
emotive. Per esempio, un bambino timido è paralizzato dalle sue emozioni, è
talmente impregnato di paura che non riesce più ad agire. Si propongono allora
esercizi di rilassamento per sbloccare la gola oppure il ventre e fargli
ritrovare cosi la calma necessaria.
Ovviamente
il lavoro sofrologico con un bambino si svolge all’interno di un ambito ludico. Altri stumenti che il terapeuta puo' utilizzare sono dei giochi e delle fiabe. Per donare
coraggio ad un bimbo ansioso si puo’ invitarlo a chiudere gli occhi ed
immaginare di essere il suo supereroe preferito. Il terapeuta puo’ raccontare
una storia mettendo in scena dei personaggi nei quali il bambino puo’
identificarsi.
Il
nostro cervello non fa differenza tra la realtà e l’immaginario, quindi
ricorrere alle visualizzazioni rappresenta un altro strumento efficace.
Le sedute possono cominciare a
partire dal momento in cui sono capaci ad esprimere le loro sensazioni a
livello corporeo, quindi verso i 5 e 6 anni. Il lavoro puo’ essere fatto sia
individualmente che in gruppo come per gli adulti. Se il bambino ha problemi a
verbalizzare le sensazioni si puo’ ricorrere a dei disegni per consentirgli di
esprimersi al meglio.
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