"Il disturbo da deficit
di attenzione/iperattività, in inglese attention deficit hyperactivity disorder
o ADHD, è un disturbo del neurosviluppo caratterizzato da problematiche nel
mantenere l'attenzione, eccessiva attività e/o difficoltà nel controllare il
proprio comportamento che non appare
adeguato all'età della persona." (Wikipedia)
Il termine 'deficit' d'attenzione porta ad una grande confusione. Innanzitutto lascia intendere che la persona è incapace di concentrarsi del tutto oppure ci riesce ma solo per un breve periodo.
Ma in effetti, non esiste un solo modo di concentrarsi. Le persone ADHD hanno un tipo di attenzione che funziona come un radar a scansione, mentre i ragazzi cosiddetti neurotipici hanno un'attenzione assimilabile ad un proiettore.
E mentre i primi hanno piena coscienza dell'ambiente che li circonda in modo totale (attenzione multifocalizzata), i neurotipici hanno un tipo di attenzione che si concentra su un solo punto alla volta.
Quindi è falso credere che una persona ADHD non percepisca i dettagli oppure non presti loro attenzione.
E' proprio il contrario.
E' proprio quando abbiamo la capacità di percepire tutti i dettagli di una situazione, che diventa più difficile rimanere concentrati su un solo soggetto in un momento preciso.
Ed è vero quindi che queste persone sono ipersensibili e molto percettive, poichè vedono il quadro generale di una situazione con l'insieme dei dettagli. Sono persone che percepiscono la globalità di cio' che li circonda in modo molto complesso. Sono sensibili ai rumori, alla luce, ai movimenti, vedono e sentono tutto, costantemente. Riescono quindi ad avere una visuale da diverse angolazioni: questo si dimostra essere una grande forza e allo stesso tempo anche una grande sfida.
Alla luce di quanto detto, non è dunque corretto parlare di 'deficit' d'attenzione perchè questa non è né assente, né inferiore, né deficitaria. Semplicemente esiste un cervello che funziona in modo diverso: una variante del trattamento delle informazioni.
Si è notato inoltre che nel momento in cui le persone ADHD hanno una concezione di sé più definita e degli interessi personali che li appassionano, allora la loro motivazione diventa incredibile e viene a galla le capacità di essere completamente concentrati, da cui possono emergere molte nuove idee creative.
In effetti l'iperfocalizzazione è la faccia meno conosciuta di questa sindrome ed è una forza incredibile che è spesso banalizzata e/o ignorata!
La metodologia comportamentale utilizzata oggi inquadra la persona in modo rigoroso. Si pone in essere un sistema di ricompense per motivare il ragazzo o si impongono dei limiti, dei piani da rispettare, si cerca di strutturarlo il più possibile. Ma il vero problema è che l'ADHD non è una sindrome comportamentale, non c'è niente da correggere e non si dovrebbe neppure avere come obiettivo di portare la persona ad avere un'attenzione standard (normale!), ma piuttosto bisognerebbe comprendere come realmente funziona il loro cervello.
Purtroppo la difficoltà di questi ragazzi è il fatto che l'ambiente quotidiano, ma soprattutto l'ambiente scolastico sono poco adatti per la comprensione delle difficoltà legate a questa sindrome. Nella maggior parte dei casi perchè se ne ignorano le dinamiche. Mettiamoci poi che l'insegnamento, ma anche solo le classi sono pensate e concepite per la 'normalità': l'attenzione come un proiettore che ha un angolo solo. Quindi l'ipersensibilità e l'intelligenza percettiva porta i ragazzi ADHD ad essere più facilmente deconcentrati. Ed a soffrire per la costante sensazione di essere inadeguati rispetto agli altri.
Bisogna allora portare l'attenzione di tutti sul fatto che essere concentrati su un solo fatto alla volta non è l'unico modo di percepire il nostro mondo.
In questo contesto, la Sofrologia puo' portare degli strumenti importanti ai ragazzi ADHD per arrivare a gestire l'attenzione in modo autonomo, senza essere costantemente dispersi. (esercizi per incrementare la concentrazione e la memoria)
Possono essere inoltre accompagnati per arrivare ad una corretta percezione di sé e del proprio potenziale (esercizi per incrementare la stima di sè). Ma soprattutto per accrescere l'autostima favorendo l'ascolto di sé stessi, e recuperare la motivazione e il desiderio di dare il meglio in ogni situazione.
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