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martedì 28 maggio 2019

Burn-out riconosciuto come malattia dall'OMS!



Alla 72esima Assemblea mondiale della sanità, l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha incluso il burn-out nella sua classificazione internazionale delle malattie.
Il burn-out, termine tradotto spesso come ‘esaurimento professionale’, è entrato nella Classificazione internazionale delle malattie dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), che serve come base per stabilire le tendenze e le statistiche sanitarie. Questa decisione è stata adottata dagli Stati Membri dell’OMS, riuniti dal 20 fino al 28 maggio, a Ginevra nel quadro dell’Assemblea mondiale dell’organizzazione.
“E’ la prima volta che il burn-out entra in questa classificazione”, ha annunciato lunedi ai giornalisti il portaparola dell’OMS, Tarik Jasarevic. Altra prima volta: il disturbo da video giochi – definito come una perdita di controllo sui giochi che ha delle ripercussioni dannose – è stato aggiunto alla sezione sui disturbi delle dipendenze.
La classificazione delle malattie dell’OMS fornisce un linguaggio comune che consente agli operatori sanitari di tutto il mondo di scambiare informazioni sanitarie. Il burn-out, che fa il suo ingresso nella sezione dedicata ai «problemi connessi» all’occupazione o alla disoccupazione, porta così ormai il nome di codice QD85.

Senso di spossatezza ed efficacia ridotta

Viene descritto come «una sindrome (...) causata da uno stress cronico sul lavoro che non è stato gestito con successo» ed è caratterizzata da tre elementi: «un senso di stanchezza», «cinismo o sentimenti negativi legati al suo lavoro» e «scarsa efficacia professionale». Il registro dell’OMS precisa che il burn-out «fa specificamente riferimento a fenomeni relativi al contesto professionale e non deve essere utilizzato per descrivere esperienze in altri settori della vita».
Finora, il burn-out ha sofferto di una mancanza di riconoscimento che si è tradotta in una diagnosi più tardiva. Poco prima della decisione dell’OMS, il 7 maggio scorso, il ministro del Lavoro Muriel Pénicaud aveva affermato che non si trattava di una «malattia professionale». Un anno prima, nel febbraio 2018, una proposta di legge volta a riconoscere il burn-out come malattia professionale era stata respinta dall’Assemblea nazionale in Francia. La Sindrome del Burnout è una sindrome riconosciuta in Italia dal Ddl 81/2008 in materia di salute e sicurezza sul lavoro, in particolare nell’art.28 viene richiamata la necessità di valutare tutti i rischi per la salute e sicurezza dei lavoratori compresi quelli legati allo stress-lavoro-correlato secondo i contenuti dell’accordo Europeo dell’8 ottobre 2004. Secondo l’Accordo Europeo “affrontare la questione dello stress-lavoro-correlato può condurre ad una maggiore efficienza ed a un miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori,con conseguenti benefici economici e sociali per le imprese,lavoratori e la società nel suo complesso.”
La nuova classificazione, denominata CIP-11 pubblicata l’anno scorso, è stata adottata ufficialmente nel corso della 72a Assemblea mondiale. Essa entrerà in vigore il 1º gennaio 2022. Essa comporta nuovi capitoli, di cui uno dedicato alla salute sessuale. Comprende affezioni precedentemente classificate altrove, come l'«incongruenza di genere», cioè il transessualismo, classificata fino ad allora insieme ai disturbi mentali.


Fonte originale:
http://sante.lefigaro.fr/article/le-burn-out-est-desormais-reconnu-comme-une-maladie-par-l-oms/?fbclid=IwAR347IvLVlt6lAWFfq9eKzhHAOP8-3zBYYtmr9pDq808mpS5Lhy9CrF5XKA

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sabato 25 maggio 2019

Quattro esercizi contro lo Stress!

Ogni individuo possiede un diverso livello di resistenza allo stress, e cio' non dipende dall'agente stressante, o dalle situazioni che dobbiamo fronteggiare, se è piacevole oppure spiacevole, ma dipende dall'intensità del bisogno di adattamento alla situazione.


Ognuno di noi possiede un 'Serbatoio di Energie' per fronteggiare gli stimoli esterni (stressors), in base al quale si determina il livello di resistenza al fenomeno. Tale serbatoio si esaurisce facilmente quando l'agente stressante è particolarmente intenso o quando più fattori stressanti agiscono contemporaneamente, oppure ancora quando l'azione degli stressors è prolungata nel tempo.

La Sofrologia aiuta a rinforzare il serbatoio  di energia per consentire a chiunque di ritrovare uno stato di equilibro e centratura davanti alle difficoltà quotidiane. Pochi semplici esercizi vi consentiranno di gestire meglio le emozioni, favorire il lasciar andare e alleviare le tensioni muscolari.



Di seguito vi illustro quattro esercizi che potrete fare comodamente seduti a casa oppure davanti alla vostra scrivania.

1) Respirazione in Quattro Tempi
**Siediti con la schiena diritta e chiudi gli occhi.
**Inizia ad inspirare lentamente gonfiando il tuo ventre, si respira con il diaframma poggiando le mani sulla pancia.
**Fai una piccola pausa di due secondi per far dilatare il diaframma.
**Inizia ad espirare lentamente pensando 'lascio uscire tutto lo stress'
**Fai un'altra piccola pausa di due secondi.
**Ricomincia la respirazione normale.
Fare l'esercizio almeno 10 volte.

2) Esercizio del collo
Prima sequenza con intenzione 'dico no allo stress'
** Inspira con il naso 
** Gira la testa da sinistra a destra con il respiro bloccato
** Riporta la testa nella posizione iniziale soffiando fuori l'aria dalla bocca

Seconda sequenza con intenzione 'dico si alla serenità'
** Inspira con il naso 
** Piega la testa in alto e in basso con il respiro bloccato
** Riporta la testa nella posizione iniziale soffiando fuori l'aria dalla bocca
Ripetere l'esercizio 3 volte per ogni sequenza.



3) Esercizio Respiratorio n° 3
** Inspira dal naso e blocca il respiro
** stringi i pugni come se avessi due borse in mano e rimpile di stress alzando e abbassando le spalle velocemente come se fossero una pompa.
** Soffiare fortemente dalla bocca aprendo di colpo i pugni gettando lontano le borse cariche di stress e rilassando le spalle.
Ripetere l'esercizio 3 volte


4) Esercizio di tutto il corpo
** Tendi le braccia al di sopra della testa e allunga le gambe inspirando dal naso.
** Stira dolcemente tutto il corpo bloccando il respiro.
** Riporta il corpo nella posizione iniziale soffiando fuori l'aria dalla bocca
Ripetere l'esercizio 3 volte

...Ricordiamo sempre che non è lo stress ad 'ucciderci' ma è la nostra reazione ad esso. 
Quindi imparare a rilassarsi è fondamentale per ritrovare l'equilibrio e la serenità ogni giorno.


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venerdì 24 maggio 2019

Gestire lo Stress è possibile!



"La completa libertà dallo stress è la morte. Contrariamente a quanto si pensa di solito, non dobbiamo in realtà non possiamo, evitare lo stress, ma possiamo incontrarlo in modo efficace e trarne vantaggio imparando di più sui suoi meccanismi, e adattando la nostra filosofia dell'esistenza ad esso" (Selye, 1974)

Lo stress è un insieme di reazioni fisiologiche, cognitivo comportamentali ed emotive che si manifestano in un individuo durante un processo di adattamento.  Gli stimoli che arrivano dall'esterno non devono essere necessariamente negativi o dannosi, la reazione dell'individuo puo' essere attivata anche da richieste ambientali solite ma percepite soggettivamente in modo intenso. Gli effetti negativi si verificano quando c'è un'incongruenza fra le richieste dell'ambiente e la capacita' soggettiva di esaudirle (distress) contrapposta alla condizione di eustress, risposta positiva e sana agli stimoli esterni, che dà una sensazione di appagamento ed altri sentimenti positivi.

Hans Selye
Il neuroendocrinologo Hans Selye indentifico', in tale processo, tre fasi fondamentali che si succedono nell'organismo durante ogni reazione da stress e chiamo' l'intera sequenza "Sindrome Generale di Adattamento" (SGA). Le tre fasi sono: 


** FASE DI ALLERTA compaiono i primi segnali che portano ad un aumento della frequenza cardiaca e tensioni muscolari, mentre la vigilanza aumenta. In questa fase avviene un'intensa produzione di adrenalina.

** FASE DI RESISTENZA è il momento in cui l'individuo si adegua alle circostanze esterne. Finchè viene percepito il fattore di stress (stressor) l'organismo resiste. Questa fase puo' durare molti minuti, giorni, settimane, anni o anche tutta la vita. Il corpo si adatta creando azioni per proteggersi. E' in questa fase che si ha la secrezione di glucocorticoidi (sono una classe di ormoni prodotti dalle ghiandole surrenali). Il principale ormone glucorticoide è il cortisolo, meglio conosciuto come ormone dello stress. Livelli alti di cortisolo entrano in conflitto con un altro ormone: il testosterone. Questa fase si riconosce dai sintomi quali l'ansia, la paura, l'angoscia, la fatica.

**FASE DI ESAURIMENTO a seguito dell'esposizione prolungata allo stress, la resistenza del corpo diminuisce. Tutte le riserve di energia sono state consumate e l'organismo non ha più gli strumenti per adattarsi. E' il momento in cui delle malattie organiche possono apparire (ipertensione, gastrite, ulcera, etc..)

Gestire lo stress si riassume  dunque nello SVILUPPARE RINFORZARE ed INTEGRARE la nostra capacità di adattamento.

Lo scopo della Sofrologia è quello di consentire alle persone di gestire lo stress sviluppando integrando e rinforzando le proprie capacità  interiori per consentire alla persona di adattarsi e gestire al meglio i momenti ansiongeni. 
Come?
Seguendo 4 direttrici fondamentali:

1)Mantenere un buon autocontrollo
"Chi non controlla i propri sensi è come chi naviga su un vascello senza timone, che quindi è destinato ad infrangersi in mille pezzi non appena incontrerà il primo scoglio" (Gandhi)














2)Lasciare andare
"Il mare e la vita hanno molto in comune. Rilassati. Lasciati andare. Abbi fiducia nel fatto che resterai a galla, e ci starai. Se invece opponi resistenza, pensando che finirai sul fondo ci andrai davvero. La scelta spetta solo a te." (Marcia Grad Powers)



3) Coltivare la Conoscenza di se stessi
"Vivete una Vita in cui potete riconoscervi!" (Tiziano Terzani)



4) Agire con Consapevolezza
" Per la mente che vede con chiarezza non c'è necessità di scelta, c'è azione" (Jiddu Krishnamurti)

Agire significa innescare una dinamica, per agire è necessario avere fiducia in se stessi. Significa uscire da una situazione che non porta dei frutti, per affrontarla da un nuovo punto di vista. Rinforzare la fiducia in sé significa sviluppare una migliore conoscenza di noi stessi e delle nostre capacità. Una migliore conoscenza di sé permette di acquisire una grande coerenza interiore.
Avere fiducia in sé significa, in sintesi, sviluppare una relazione più naturale con le emozioni negative che incontriamo sul nostro cammino, rinforzare la nostra resilienza alla delusione e alla frustrazione.
L'emozione a cui è più legata la mancanza di fiducia in sé è la paura.



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